Nella notte di Betlemme, segnata negli ultimi anni dal conflitto e dall’incertezza, il Natale è tornato a parlare con parole di pace, speranza e rinascita. La Santa Messa della Notte di Natale, celebrata davanti a migliaia di fedeli, ha rappresentato un momento di raccoglimento e riflessione profonda dopo due anni vissuti in tono minore a causa della guerra a Gaza.
Il messaggio del Patriarca latino
Al centro dell’omelia del Pierbattista Pizzaballa c’è stato il senso del divino dentro le contraddizioni della storia umana. Il Patriarca ha ricordato che “Il Natale ci invita a guardare oltre la logica del dominio, a riscoprire il potere dell’amore, della solidarietà e della giustizia”. Un invito che assume un peso particolare in un contesto segnato da violenza e fragilità.
Dio entra nella storia reale
Il cuore del messaggio natalizio è stato espresso con parole nette: “Dio non attende che la storia migliori per entrarvi”. Secondo Pizzaballa, Dio non costruisce una realtà parallela né sceglie un tempo ideale per manifestarsi, ma accetta la storia reale, anche quando appare confusa, ingiusta o violenta. Facendosi uomo, Dio sposa il reale e depone nel tempo un seme invincibile di pace, dimostrando che nessuna situazione è troppo oscura per essere abitata dalla speranza.
La pace come dono, non come accordo
Riflettendo sul significato della pace, il Patriarca ha sottolineato che quella annunciata dagli angeli “non è il semplice risultato di fragili accordi politici, ma un dono”. Un concetto ribadito anche alla luce della recente visita nella parrocchia di Gaza, dove la sofferenza resta evidente. “Le ferite sono profonde”, ha ricordato, ma l’annuncio del Natale continua a risuonare, sostenuto dalla forza e dalla volontà di ricominciare delle persone incontrate.
Betlemme tra simboli di festa e realtà contrastanti
A Betlemme è tornato il grande albero di Natale in piazza della Mangiatoia, accompagnato da sfilate affollate e musica. Un’immagine di festa che convive con una realtà drammatica poco distante, dove, a decine di chilometri più a sud, centinaia di migliaia di persone continuano a vivere in tende improvvisate, sfidando l’inverno nonostante una tregua fragile.
Pellegrini, politica e un passaggio simbolico
In città si sono rivisti anche i primi pellegrini e turisti stranieri, alcuni dei quali hanno accompagnato Pizzaballa nella tradizionale processione da Gerusalemme a Betlemme. “Noi tutti insieme scegliamo di essere la luce, e la luce di Betlemme è la luce del mondo”, ha affermato il Patriarca. Alla celebrazione era presente anche Hussein al-Sheikh, vicepresidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, il cui arrivo a Betlemme, inizialmente bloccato, è stato possibile solo dopo pressioni diplomatiche, a testimonianza di quanto anche i gesti simbolici restino intrecciati alla politica.
25 Dicembre 2025
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