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Mosca frena sul trilaterale ma apre a un dialogo con Parigi

Putin disponibile a parlare con Macron, mentre la Russia frena sull’ipotesi di un incontro a tre con Usa e Ucraina

Tra aperture europee e gelo sul trilaterale, la diplomazia sulla guerra in Ucraina resta complessa

Nel complesso gioco diplomatico legato alla guerra in Ucraina, il Cremlino raffredda l’ipotesi di un incontro trilaterale tra Stati Uniti, Russia e Ucraina, ma allo stesso tempo lascia aperto uno spiraglio sul fronte europeo. Al centro della scena torna il possibile dialogo diretto tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, un segnale che riaccende l’attenzione sulle dinamiche diplomatiche tra Mosca e Parigi.

Il Cremlino e l’apertura verso l’Eliseo

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto “pronto al dialogo” con il presidente francese Emmanuel Macron. A confermarlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando come il canale con l’Eliseo non sia mai stato formalmente chiuso. Una disponibilità che arriva in un momento di forti tensioni internazionali e che potrebbe rappresentare un tentativo di recuperare un’interlocuzione politica diretta con uno dei principali attori europei.

La reazione dell’Eliseo

Da Parigi la risposta è stata prudente ma positiva. L’Eliseo ha definito “gradita” la disponibilità espressa da Putin e ha annunciato che nei prossimi giorni verranno valutati i termini di un eventuale incontro. Solo pochi giorni prima, dopo il vertice in cui l’Unione Europea ha concordato un prestito di 90 miliardi di euro a sostegno dell’Ucraina, Macron aveva dichiarato che “sarà di nuovo utile parlare con Vladimir Putin”, lasciando intendere la volontà di mantenere aperto il dialogo.

Il gelo di Mosca sull’ipotesi di un trilaterale

Ben diverso il tono rispetto all’idea di un incontro trilaterale tra Russia, Stati Uniti e Ucraina. Secondo il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, nessuno avrebbe discusso seriamente questa possibilità. “Nessuno ha ancora parlato seriamente di questa iniziativa e, per quanto ne so, non è in fase di elaborazione”, ha dichiarato, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Le proposte di Kiev e dell’Ue giudicate poco costruttive

Mosca ha inoltre definito “poco costruttive” le proposte avanzate da Kiev e dall’Unione Europea nel quadro dei negoziati sul piano statunitense di pace. Ushakov ha ribadito che quanto presentato finora non risponde alle aspettative russe, rafforzando l’idea di una distanza ancora significativa tra le parti coinvolte nel conflitto.

La missione di Dmitriev e i contatti con Washington

In questo contesto si inserisce la missione a Miami di Kirill Dmitriev, inviato speciale del presidente russo. Dmitriev, impegnato in colloqui con rappresentanti americani, dovrebbe rientrare a breve a Mosca per riferire direttamente a Vladimir Putin. “Discuteremo di tutto questo e vedremo cosa possiamo accettare e cosa assolutamente no”, ha spiegato Ushakov, ricordando che la Russia intende attenersi a quanto già concordato in precedenti incontri, come quelli di Anchorage.

Colloqui Usa-Ucraina, segnali di apertura

Sul fronte opposto, le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina hanno parlato di colloqui “produttivi e costruttivi” durante i negoziati tenutisi a Miami con la presenza di alleati europei. La dichiarazione, condivisa dall’inviato speciale Steve Witkoff e dal capo negoziatore ucraino Rustem Umerov, evidenzia una volontà di continuare il confronto, nonostante le resistenze di Mosca.

22 Dicembre 2025
© Redazione editoriale PANTA-REI
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