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Capodanno senza botti, una scelta di civiltà per animali e ambiente

Fuochi d’artificio e petardi mettono a rischio animali domestici e selvatici, alternative silenziose sono possibili

Capodanno senza botti, una scelta di civiltà per animali e ambiente

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Capodanno senza botti, una scelta responsabile per ridurre stress animale e inquinamento urbano

Con l’avvicinarsi del 31 dicembre torna puntuale il dibattito sui botti di Capodanno. Anche quest’anno il WWF rinnova il proprio appello ai Comuni, chiedendo ordinanze che vietino petardi e fuochi d’artificio. Una richiesta che non nasce da un eccesso di prudenza, ma da dati scientifici e da un problema concreto: il rispetto delle regole resta ancora troppo basso e le conseguenze ricadono su animali, ambiente e persone.

Animali sotto shock, un’emergenza invisibile

Petardi e fuochi d’artificio provocano traumi acustici, disorientamento e fughe caotiche in animali domestici e selvatici. Cani e gatti spesso reagiscono con panico improvviso, mentre gli animali selvatici, colti di sorpresa, possono perdere l’orientamento e morire per urti o sfinimento. Gli effetti non sono temporanei: in molti casi lo stress si prolunga per ore o giorni, con esiti anche mortali.

Vegetazione e città, danni che restano

I botti non colpiscono solo gli animali. Le alte temperature e le scintille possono innescare incendi o causare bruciature a chiome e tronchi di alberi. I residui chimici ricadono su suolo e aiuole urbane, compromettendo la salute della vegetazione cittadina. Un impatto spesso sottovalutato, ma che contribuisce al degrado degli spazi verdi.

Inquinamento atmosferico da fuochi pirotecnici

Alla lista delle criticità si aggiunge l’inquinamento dell’aria. I fuochi pirotecnici rilasciano metalli pesanti, particolato e perclorati, sostanze che peggiorano la qualità dell’aria soprattutto nelle ore immediatamente successive alla mezzanotte. Una tradizione che, anno dopo anno, lascia una traccia misurabile nell’ambiente urbano.

Gli studi scientifici parlano chiaro

La ricerca scientifica conferma gli effetti a lungo termine. Uno studio condotto a Valencia ha evidenziato che il rumore dei fuochi può influenzare negativamente il ciclo riproduttivo dei passeri. In Austria, il monitoraggio di oche selvatiche durante la notte di Capodanno ha mostrato un aumento medio del battito cardiaco del 96%, con un innalzamento della temperatura corporea e stress protratto fino al mattino successivo. I bang e i flash di luce interferiscono inoltre con fasi delicate come migrazioni e accoppiamento, con effetti che possono emergere anche mesi dopo.

Animali domestici, dati allarmanti

Un’indagine del 2024 su oltre 600 animali domestici rivela comportamenti preoccupanti: il 26% si nasconde, il 20% tenta la fuga e tra il 16% e il 24% manifesta stress persistente anche ore dopo i fuochi. Dati che spiegano perché molti veterinari parlino ormai di un problema ricorrente e prevedibile.

Udito animale e conseguenze estreme

Cani e gatti possiedono un udito molto più sensibile di quello umano. Se l’uomo percepisce suoni fino a 20.000 Hz, il cane arriva a circa 60.000 Hz e il gatto fino a 70.000 Hz. Anche gli animali d’allevamento subiscono conseguenze gravi: lo spavento improvviso può causare traumi, stress elevato e, nei casi più estremi, persino aborti spontanei.

Una strage silenziosa ogni fine anno

Si stima che ogni anno in Italia migliaia di animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Circa l’80% sono animali selvatici, in particolare uccelli. Rapaci e piccoli volatili, spaventati, abbandonano i dormitori invernali e vagano al buio, consumando energie preziose in una stagione già segnata da freddo e scarsità di cibo.

Alternative possibili, senza rinunciare alla festa

Abbandonare i botti non significa rinunciare a celebrare. Sempre più città sperimentano giochi di luce, spettacoli silenziosi o fuochi a basso rumore, soluzioni che permettono di festeggiare senza causare danni. Una scelta che tutela animali e ambiente e riflette un’idea di festa più consapevole.


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28 Dicembre 2025
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