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Un web libero, il sogno ancora vivo di Tim Berners-Lee

Il padre del web chiede regole globali per l’IA e un ritorno a una rete aperta, condivisa e al servizio delle persone

Un web libero, il sogno ancora vivo di Tim Berners-Lee

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Tra big tech e rischi etici, Berners-Lee propone un modello solidale per riprendere il controllo del web e dei dati personali

Tim Berners-Lee, l’informatico che oltre trentacinque anni fa aprì al mondo il World Wide Web, torna oggi a lanciare un appello che suona come un monito: “Non è troppo tardi per riprenderci il web”. La sua visione di una rete libera, accessibile e condivisa sembra però minacciata dal controllo esercitato da poche grandi piattaforme che gestiscono i dati degli utenti come fossero una merce da scambiare.

La necessità di un ente indipendente

Secondo Berners-Lee, per garantire uno sviluppo etico dell’Intelligenza artificiale occorre un organismo indipendente, no-profit e internazionale, simile al Cern, che promuova ricerca e cooperazione senza fini commerciali. L’obiettivo non è fermare il progresso, ma governarlo affinché resti al servizio delle persone, non del profitto.

Un bivio storico per l’umanità digitale

Lo scienziato sottolinea come l’evoluzione del web abbia deviato rispetto alla sua idea iniziale: dal web 1.0 aperto e collaborativo, si è passati a un web 2.0 dominato dai social network e dalla monetizzazione dei dati personali. Oggi, con l’esplosione dell’IA, siamo di fronte a una nuova scelta: usarla per il bene comune o lasciare che diventi un ulteriore strumento di controllo.

Il problema del controllo dei dati

Berners-Lee denuncia un sistema in cui gli utenti non sono più considerati clienti, ma prodotti. Le piattaforme digitali raccolgono informazioni sensibili per venderle a broker commerciali o governi autoritari, mentre algoritmi onnipresenti creano dipendenza e danneggiano soprattutto i più giovani. La sua risposta è il progetto Solid, pensato per restituire agli individui il possesso e la gestione dei propri dati.

La corsa delle big tech e i rischi globali

Il richiamo arriva in un momento di grande fermento: colossi come Google, Microsoft, Meta e OpenAI stanno investendo centinaia di miliardi di dollari nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Una competizione che rischia di lasciare indietro la dimensione etica, mentre premi Nobel e ricercatori internazionali chiedono ai governi di fissare “linee rosse” entro il 2026 per limitare gli usi pericolosi della tecnologia.

Riprendersi il web, non è troppo tardi

La visione di Berners-Lee resta quella di un web “per tutti”, come dichiarò fin dal 1993 quando decise di condividere gratuitamente la sua invenzione. Oggi ribadisce che regolamentazione e governance globale non solo sono possibili, ma indispensabili. La sfida dipende dalla volontà politica, e dalla capacità collettiva di immaginare una rete che torni a essere strumento di collaborazione, creatività e compassione.


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30 Settembre 2025
© Redazione editoriale PANTA-REI
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