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L’influenza accelera in Europa, il nuovo ceppo si diffonde rapidamente

La stagione influenzale accelera in Italia e in Europa, trainata dal nuovo ceppo K con alta trasmissibilità ma sintomi simili al passato

Ospedali sotto pressione e numeri in crescita, il virus A H3N2 domina l’inverno europeo mentre i vaccini riducono i ricoveri

La stagione influenzale è entrata nella sua fase più intensa e i numeri raccontano una diffusione rapida, con dinamiche diverse da Paese a Paese. In Italia e in gran parte d’Europa, il protagonista è un nuovo ceppo che corre veloce ma, almeno per ora, senza segnali di maggiore gravità clinica.

Un’ondata che cresce settimana dopo settimana

Negli ultimi giorni, le infezioni respiratorie acute hanno registrato un aumento netto. In Italia, oltre 800 mila persone sono finite a letto in una sola settimana, con un incremento significativo rispetto al periodo precedente. Una quota rilevante di questi casi è legata ai virus influenzali, che rappresentano ormai una parte consistente delle sindromi respiratorie in circolazione.

Il nuovo ceppo K e la sua capacità di diffusione

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, più della metà delle infezioni influenzali è riconducibile al nuovo ceppo K del virus A/H3N2. Si tratta di una variante con un vantaggio evolutivo, capace di trasmettersi con maggiore facilità. Un elemento che spiega la rapidità con cui si sta imponendo, senza però evidenze, al momento, di un aumento della severità dei sintomi.

Vaccini, protezione confermata ma con qualche incognita

I primi riscontri indicano che i vaccini attualmente in uso continuano a offrire una buona protezione contro le forme più gravi e il ricovero ospedaliero. Resta invece aperta la questione se riescano a prevenire del tutto l’infezione. In altre parole, ci si ammala ancora, ma con conseguenze mediamente meno pesanti rispetto al passato.

Un fenomeno europeo, non solo italiano

L’ufficio regionale europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato che oltre metà dei Paesi della regione sta vivendo una stagione influenzale intensa e precoce. In più di due terzi degli Stati monitorati l’attività è classificata come alta o molto alta, segno di una circolazione diffusa del nuovo ceppo già da diverse settimane.

Ospedali sotto pressione e trend divergenti

In alcuni Paesi la pressione sui sistemi sanitari è evidente. In Francia, per esempio, crescono sia gli accessi al pronto soccorso sia i ricoveri per infezioni respiratorie acute. In Spagna, la curva continua a salire, con un tasso di positività all’influenza che supera la metà dei casi intercettati dai sistemi di sorveglianza. Fa eccezione il Regno Unito, dove dopo un avvio molto anticipato si osserva una prima flessione. Come sottolinea l’UK Health Security Agency, si tratta di segnali incoraggianti, ma è ancora presto per parlare di fine del picco.

Italia, differenze regionali sempre più marcate

Anche all’interno dei confini nazionali il quadro non è uniforme. Regioni come Sardegna e Campania hanno registrato un’impennata improvvisa dei casi, mentre l’intensità resta elevata anche in Sicilia. In controtendenza il Molise, dove la stagione influenzale sembra non essere ancora realmente partita, confermando come la diffusione del virus segua ritmi territoriali diversi.

20 Dicembre 2025
© Redazione editoriale PANTA-REI
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