All’Hangar Y, dove un tempo si costruivano sogni gonfi di elio e speranza, oggi si celebra un diverso modo di guardare al futuro. Dacia sceglie lo stesso scenario, ma cambia la direzione del volo: non più verso l’alto, bensì verso l’essenziale. È un ritorno alla concretezza, dove l’idea di progresso non è fatta di promesse digitali o di cavalli elettrici, ma di equilibrio tra ciò che serve e ciò che pesa.
L’eleganza della semplicità
Nessuna scenografia futuristica, nessuna rincorsa a chi mostra di più. La nuova Dacia Hipster Concept è la prova che il design può essere intelligente anche quando rinuncia al superfluo. Tre metri di lunghezza, meno di 800 chili di peso e un cuore elettrico capace di 220 chilometri di autonomia bastano per raccontare una storia diversa: quella di un’auto che non vuole stupire, ma durare.
L’essenziale come scelta, non come limite
In un mondo dove le citycar crescono di dimensioni e di prezzo, la Hipster segna una discontinuità. Non un esperimento, ma un atto di coerenza. La mobilità urbana reale è fatta di percorsi brevi, di due persone a bordo, di velocità contenute. E allora perché inseguire il gigantismo dell’auto moderna? Rinunciare all’eccesso è diventato un lusso.
Un quadriciclo che ragiona come un’auto
Né M1 né L6e: la Hipster si colloca nella categoria L7e, quella dei quadricicli pesanti, libera da obblighi di elettronica invasiva ma capace di viaggiare fino a 90 km/h. Quattro posti veri, consumi ridotti, manutenzione minima e una filosofia chiara: costruire mezzi per le persone, non per le brochure. È un ritorno al senso pratico, con lo spirito pionieristico di chi preferisce l’ingegno alla complessità.
Design compatto, ironico e umano
Ogni linea è una scelta ragionata. Fari orizzontali, portellone sdoppiato, maniglie sostituite da cinghie leggere: l’auto si prende sul serio senza prendersi troppo sul serio. Dentro, la filosofia less is more si traduce in un abitacolo luminoso e accogliente, con una panchetta anteriore unica e tessuti traforati che respirano come la carrozzeria.
La modularità diventa libertà
La tecnologia YouClip® trasforma ogni superficie in un punto di aggancio: undici moduli distribuiti tra plancia, portiere e bagagliaio per adattare l’abitacolo alle esigenze del momento. Portabicchieri, luce da lettura o supporto smartphone si montano e smontano con la stessa leggerezza con cui nasce l’idea di questa vettura. Un’auto che non impone uno stile di vita, ma lo accompagna.
Il nuovo lusso è la leggerezza
Nel silenzio dell’Hangar, la Dacia Hipster Concept non promette di cambiare il mondo, ma invita a viverlo meglio. Un manifesto di sobrietà contro la corsa all’eccesso, un invito a tornare a una mobilità sensata. Volare basso non significa smettere di sognare, ma farlo con i piedi a terra.
10 Ottobre 2025
© Redazione editoriale PANTA-REI
https://www.panta-rei.it/home.do?dettagli=dacia-hipster-concept&key=1760107986
editoriale non-profit della
Fondazione Premio Antonio Biondi
realizzato in collaborazione con la

Centro studi su innovazione, comunicazione ed etica.
Copywriters
Francesca S., Matteo R., Laura A., Antonella B., Giorgio F., Anna C., Miriam M., Stefano G., Adele P. e Francesca N.
Redazione

Seguici nel nostro canale WhatsApp con il tuo smartphone e quando vorrai, noi saremo li con le ultime notizie ...
Fondazione iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore RUNTS e riconoscita ISTITUTO CULTURALE dalla Regione Lazio - Ente NON-PROFIT
www.fondazionepremioantoniobiondi.it
C.F. 92088700601
__
Privacy e Cookies (GDPR)
PANTA-REI
editoriale della
Fondazione Premio Antonio Biondi
Via Garibaldi 34
03017 Morolo (FR)
__
redazione
editoriale@panta-rei.it
Messaggio WhatsApp
© PANTA-REI editoriale della Fondazione Premio Antonio Biondi. Tutti i diritti sono riservati.
[C]redit design&development gruppo mediterranea™