Le testimonianze che emergono da Gaza e dalla Cisgiordania raccontano ancora una volta la drammaticità di un conflitto che non risparmia nessuno, neppure i più fragili. Fonti locali e rapporti internazionali descrivono una situazione segnata da bombardamenti, arresti arbitrari e un numero crescente di civili coinvolti.
Una notte di bombardamenti
Dall’alba di oggi, secondo fonti mediche della Striscia di Gaza, almeno 31 persone hanno perso la vita a causa dei raid israeliani. Tra queste, tre civili che cercavano rifugio a sud di Khan Yunis. La violenza ha colpito in particolare il campo profughi di Nuseirat, dove sette membri di una stessa famiglia sono stati uccisi nella loro tenda.
Famiglie spezzate e vittime innocenti
A Gaza City, nel quartiere di Al-Sabra, tre persone sono rimaste uccise nel bombardamento di una casa. Poco più a sud-ovest, un attacco aereo ha centrato un’altra tenda, causando la morte di quattro palestinesi, tra cui tre bambini. I residenti descrivono queste ore come “una notte infernale”, scandita dal rumore incessante delle esplosioni e dal terrore di non riuscire a sopravvivere.
Arresti e tensioni in Cisgiordania
Parallelamente, la tensione resta alta anche in Cisgiordania, dove l’esercito israeliano ha effettuato operazioni a Nablus e in altre località, arrestando almeno quattro persone. Gli abitanti riferiscono di incursioni improvvise e di una crescente percezione di insicurezza.
Detenzioni senza processo
Un’inchiesta pubblicata dal Guardian, realizzata in collaborazione con +972 Magazine e Local Call, porta alla luce un quadro ancora più inquietante: solo un quarto dei detenuti palestinesi è stato identificato come combattente. La maggioranza è composta da civili imprigionati senza accuse né processo. Tra loro figurano insegnanti, medici, giornalisti, scrittori, malati, disabili e persino bambini.
Storie di dolore e ingiustizia
Alcuni casi citati dal rapporto sono particolarmente emblematici. Una donna di 82 anni, malata di Alzheimer, è stata incarcerata per sei settimane. Un’altra, madre single, è stata trattenuta per 53 giorni, trovando i figli costretti a mendicare in strada al momento del suo rilascio. Testimonianze di soldati rivelano inoltre che la base di Sde Teiman ospitava talmente tanti anziani e malati da destinare loro un hangar, definito “il recinto geriatrico”.
Numeri che raccontano un dramma
I dati raccolti mostrano che, su circa 47.000 sospetti militanti affiliati a Hamas e ad altri gruppi armati, solo 1.450 risultavano detenuti a maggio scorso. Un dato che sottolinea come la gran parte delle persone arrestate sia composta da civili, vittime di un sistema di detenzione straordinario e spesso privo di garanzie fondamentali.
04 Settembre 2025
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