Sono 1.250 i casi complessivi di violenze sessuali nella Chiesa italiana, un dato che non può lasciare indifferenti. A diffonderlo è il Rapporto nazionale 2025 di Rete L’Abuso, che evidenzia un quadro drammatico e tutt’altro che isolato: 1.106 abusi sarebbero stati commessi da sacerdoti, mentre le restanti violenze coinvolgerebbero suore, catechisti, personale laico e scout. Le vittime note sarebbero 4.625, di cui oltre il 90% abusate da religiosi. Un numero che fotografa solo la superficie di un fenomeno molto più esteso.
La portata del fenomeno e la mancanza di tutela
Secondo Rete L’Abuso, l’incidenza dei sacerdoti coinvolti — il 3,57% dei circa 31.000 preti italiani — è “molto alta”, soprattutto considerando che il censimento non è ufficiale. L’associazione parla di una carenza strutturale di strumenti di prevenzione e tutela dei minori e denuncia la lentezza delle istituzioni religiose e civili nel riconoscere la gravità del problema. Il fenomeno, si legge nel rapporto, è “endemico e noto al Vaticano almeno dal 1962”, anno in cui fu emanata la direttiva segreta Crimen sollicitationis, che regolamentava internamente i casi di abusi senza coinvolgere la magistratura.
Un appello alle istituzioni civili
Pur riconoscendo che negli ultimi anni si siano moltiplicate le denunce e le richieste di trasparenza, la Rete sottolinea che la giustizia ecclesiastica continua a prevalere su quella civile, spesso grazie al silenzio delle vittime o all’inerzia delle autorità. Per questo l’associazione chiede un intervento diretto del Garante nazionale e dei Garanti regionali, con il coinvolgimento di cittadini, politica e società civile, per costruire una reale cultura della responsabilità.
Lombardia e Veneto tra le regioni più colpite
La mappa dei casi elaborata dalla Rete L’Abuso mostra una netta concentrazione nel Nord Italia. La Lombardia guida la triste classifica con 174 religiosi e laici coinvolti e 562 vittime, seguita da Veneto (88 autori di abusi e 572 vittime), Toscana (81 e 292) e Sicilia (103 e 270). Le regioni meno colpite risultano il Molise e la Valle d’Aosta, con 16 e 4 casi rispettivamente. Ma dietro questi numeri, avverte la Rete, si cela una realtà ancora più oscura.
Il sommerso che non arriva mai in tribunale
Oltre il 75% dei sacerdoti coinvolti non è mai stato denunciato alla magistratura. Dei 1.106 preti segnalati, ben 839 risultano parte del “sommerso”: episodi rimasti impuniti per prescrizione o trattati solo in sede ecclesiastica. Secondo il rapporto, questa mancata giustizia non solo amplifica il dolore delle vittime ma alimenta un clima di impunità che perpetua il problema.
Un problema di verità, non solo di fede
Il rapporto della Rete L’Abuso è più di un elenco di numeri: è un atto di accusa contro il silenzio e l’omertà. E pone una domanda scomoda ma necessaria: può un’istituzione che predica la verità sottrarsi alla trasparenza? La risposta, oggi più che mai, dipende dal coraggio di guardare in faccia la realtà e dal desiderio collettivo di non voltarsi altrove.
24 Ottobre 2025
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